Trattato della Pittura* - Parte settima
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I nuvoli si dimostrano alcuna volta ricevere i raggi solari, ed illuminarsi a modo di dense montagne, ed alcuna volta i medesimi restare oscurissimi, senza variare in alcuna lor parte essa oscurità; e questo nasce per le ombre che lor fanno quegli altri nuvoli, che loro tolgono i raggi solari, interponendosi infra il sole ed essi nuvoli oscurati.
Dico che l'occhio interposto infra le globosità de' nuvoli ed il corpo del sole vedrà i mezzi di esse globosità essere di maggior splendore, che in alcuna altra parte; ma se l'occhio è da lato, in modo che le linee che vengono dalle globosità all'occhio e dal sole al medesimo occhio facciano congiunzione minore dell'angolo retto, allora il lume massimo di tali globulenze de' nuvoli sarà negli estremi di esse globulenze.
Quel che qui si tratta del rossore de' nuvoli, s'intende essendo il sole di retro ai nuvoli; ma se il sole è dinanzi ai medesimi nuvoli, allora le globosità loro saranno di maggior splendore che ne' loro intervalli, cioè nel mezzo delle globosità e concavità; ma non ne' lati, che veggon l'oscurità del cielo e della terra.
E tali venti si generano in ogni parte dell'aria, ch'è alterata dal caldo o dal freddo, ed il moto loro è retto e non è curvo, come vuole l'avversario; perché, se fosse curvo, non bisognerebbe alzare o abbassare le vele ai navigli, per cercare dell'alto o basso vento; anzi, quella vela che fosse percossa da un vento sarebbe al continuo accompagnata da esso vento infinché durasse; il che in contrario ci mostra l'esperienza, nel vedere percossa la pelle dell'acqua in diverse parti di un medesimo mare, con brevi e corti moti dilatabili, manifesti segni che da diversi luoghi con diverse obliquità di moti discendono i venti d'alto in basso; e tali moti si disgregano per diversi aspetti dai loro principî; e perché il mare ha superficie sferica, molte volte le onde scorrono senza vento, poiché l'alzato vento le abbandona, onde esse si muovono col principiato impeto.
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- 917. De' nuvoli.
I nuvoli si dimostrano alcuna volta ricevere i raggi solari, ed illuminarsi a modo di dense montagne, ed alcuna volta i medesimi restare oscurissimi, senza variare in alcuna lor parte essa oscurità; e questo nasce per le ombre che lor fanno quegli altri nuvoli, che loro tolgono i raggi solari, interponendosi infra il sole ed essi nuvoli oscurati.
- 918. Del rossore de' nuvoli.
Dico che l'occhio interposto infra le globosità de' nuvoli ed il corpo del sole vedrà i mezzi di esse globosità essere di maggior splendore, che in alcuna altra parte; ma se l'occhio è da lato, in modo che le linee che vengono dalle globosità all'occhio e dal sole al medesimo occhio facciano congiunzione minore dell'angolo retto, allora il lume massimo di tali globulenze de' nuvoli sarà negli estremi di esse globulenze.
Quel che qui si tratta del rossore de' nuvoli, s'intende essendo il sole di retro ai nuvoli; ma se il sole è dinanzi ai medesimi nuvoli, allora le globosità loro saranno di maggior splendore che ne' loro intervalli, cioè nel mezzo delle globosità e concavità; ma non ne' lati, che veggon l'oscurità del cielo e della terra.
- 919. Della creazione de' nuvoli.
E tali venti si generano in ogni parte dell'aria, ch'è alterata dal caldo o dal freddo, ed il moto loro è retto e non è curvo, come vuole l'avversario; perché, se fosse curvo, non bisognerebbe alzare o abbassare le vele ai navigli, per cercare dell'alto o basso vento; anzi, quella vela che fosse percossa da un vento sarebbe al continuo accompagnata da esso vento infinché durasse; il che in contrario ci mostra l'esperienza, nel vedere percossa la pelle dell'acqua in diverse parti di un medesimo mare, con brevi e corti moti dilatabili, manifesti segni che da diversi luoghi con diverse obliquità di moti discendono i venti d'alto in basso; e tali moti si disgregano per diversi aspetti dai loro principî; e perché il mare ha superficie sferica, molte volte le onde scorrono senza vento, poiché l'alzato vento le abbandona, onde esse si muovono col principiato impeto.
- 920. De' nuvoli e loro gravità e levità.
- 921. Perché della nebbia si fa nuvoli.
- 922. Dell'aria tutta nuvolosa.
- 923. Dell'ombra de' nuvoli.
- 924. De' nuvoli.
- 925. De' nuvoli sotto la luna.

- 926. De' nuvoli.
